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Bonus casa, focus sulle agevolazioni fiscali – 2024

Guida alle agevolazioni fiscali dedicate alla case: dagli incentivi per le ristrutturazioni, a quelle per i mobili ed elettrodomestici, interventi antisismici, facciate e la sistemazione delle aree verdi.
6 febbraio 2024

Nel 2024 i bonus previsti per la propria casa sono quelli per le ristrutturazioni, il superbonus (esclusi gli interventi da parte di persone fisiche su edifici unifamiliari), il bonus mobili, il bonus verde, l’ecobonus, le agevolazioni dedicate agli under 36 per l’acquisto della prima casa.
In questo approfon dimento troverai informazioni utili sulle agevolazioni ancora in vigore che riguardano gli sconti fiscali per lavori di ristrutturazione, di miglioramento energetico, spese per mobili ed elettrodomestici, per l’acquisto della prima casa. Clicca sul tipo di incentivo che ti interessa nell’elenco di seguito per capire se puoi beneficiarne, come fare ed entro quando
La nuova Legge di Bilancio ha previsto la scadenza al 31 dicembre 2024 per molte agevolazioni legate alla casa: i bonus ristrutturazioni al 50%, l’ecobonus, il sismabonus, il bonus mobili e quello per le aree verdi. Dal Parlamento sono già state presentate diverse mozioni da parte dei partiti, che saranno analizzate nel corso dell’anno, anche in vista della nuova Direttiva europea sulle “case green”.
Tra gli incentivi scaduti troviamo invece il bonus facciate, introdotto nel 2021, che prevedeva uno sconto fiscale del 60% nel 2022, su interventi riguardanti involucri edilizi e il bonus per la sistemazione a verde di immobili; e il bonus idrico, anche detto “bonus docce e rubinetti”, che consisteva per la sostituzione e/o l’acquisto di bagni e, nello specifico, di sanitari in ceramica, soffioni doccia, rubinetti, lavandini che rispettino determinate caratteristiche tecniche. Al suo posto era stato introdotto il bonus acqua potabile, ma anche in questo caso la misura è finita nel 2023.
Sono invece già stati prorogati al 2025 il Superbonus (esclusi gli interventi da parte di persone fisiche su edifici unifamiliari che sono terminati il 31 dicembre 2022) e l’incentivo per le barriere architettoniche (con alcune novità). Per scoprire quali altri bonus sono in scadenza visita il nostro articolo dedicato.Vediamo, di seguito, tutte le misure nel dettaglio.
Bonus Ristrutturazioni
I contribuenti che decidono di ristrutturare la propria abitazione possono usufruire del bonus ristrutturazioni e quindi una detrazione sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) del 50% dei costi sostenuti per lavori di manutenzione sia ordinaria che straordinaria, su edifici singoli o condominiali. L’agevolazione è valida per le spese erogate dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, fino ad un tetto di spesa massimo di 96mila euro, da ripartire in 10 quote annuali dello stesso importo. La proroga del bonus è arrivata con la Legge di Bilancio 2022, che ha fatto slittare la scadenza dell’agevolazione al 31 dicembre 2024.
Rientrano nell’incentivo non solo le spese di manutenzione straordinaria dedicate ai singoli edifici, ma anche quelle di manutenzione ordinaria previste nei condomini. Come si legge nel testo della Legge di Bilancio 2021, il bonus serve a “favorire gli investimenti sul patrimonio edilizio, anche per aumentare la resilienza e sostenibilità e sostenere la ripresa del settore delle costruzioni”.
Il bonus può essere utilizzato anche per interventi di restauro, ristrutturazione edilizia e risanamento conservativo che siano effettuati da imprese dedicate alla costruzione o ristrutturazione immobiliare, così come anche da cooperative edilizie, “che provvedano” come riporta il sito dell’Agenzia delle Entrate, “entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile”.
Infine, bisogna aggiungere che non tutti gli interventi di efficientamento edilizio sono inclusi nel bonus ristrutturazioni, mentre altre tipologie di lavori necessitano della trasmissione all’Enea. Una novità introdotta dalla Legge di Bilancio del 2018 per “monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito con la realizzazione degli interventi”, che rispecchia quanto già accadeva per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Bonus Mobili ed Elettrodomestici
Il bonus casa include anche l’agevolazione fiscale che prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Parliamo del cosiddetto bonus mobili ed elettrodomestici, rinnovato dalla Legge di Bilancio 2021 anche per le spese dell’anno in corso. Il provvedimento, che completa il bonus ristrutturazioni in quanto la detrazione è valida per gli acquisti destinati ad immobili ristrutturati, permette di accedere ad una detrazione Irpef del 50% sulla spesa effettuata.
Il bonus è stato prorogato fino al 2024 mantenendo la detrazione al 50%, ma con un abbassamento del tetto di spesa ammissibile che da 16mila euro passerà a 10mila per le spese del 2022 e a 5mila per quelle del 2023 e del 2024.
Una delle domande più comuni sull’argomento è se sia possibile usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici senza ristrutturazione. In realtà nelle disposizioni del governo sulla misura fiscale è previsto che l’opera di ristrutturazione che permette di accedere al bonus non necessariamente deve essere ingente. È possibile, infatti, usufruire dell’agevolazione anche eseguendo solamente alcune specifiche tipologie di lavori.
Tra i vari interventi che permettono di ottenere il bonus vi è la manutenzione straordinaria, come l’installazione di servizi igienici, cancelli, ascensori, scale aggiuntive o anche la sostituzione di caldaie e infissi. Si aggiungono i lavori di restauro, la manutenzione ordinaria su parti condominiali (sostituzione di pavimentazione, infissi, cancelli, grondaie, ecc.) e tutti quegli interventi che contribuiscono a migliorare l’efficienza energetica dell’immobile (installazione di impianti di climatizzazione a pompa di calore o installazione di stufe a pellet).
Bonus Interventi Antisismici – Sismabonus
È nel 2017 che scatta la possibilità per i privati (persone fisiche individuali o professionisti) e per le società, di usufruire di detrazioni fiscali per interventi antisismici. Quando si parla di “privati” non si intendono solamente i proprietari dell’immobile oggetto di richiesta detrazione ma anche “il titolare di un diritto reale di godimento, il comodatario, il locatario o utilizzatore in leasing, il familiare convivente ed il futuro acquirente dell’immobile per le quote di detrazione residue”.
Il bonus, anche detto Sismabonus, consiste in una detrazione IRPEF o IRES applicata alle spese dei lavori eseguiti su abitazioni di singoli (valide anche le seconde case) o di parti condominiali, così come su immobili impiegati per attività produttive collocati in determinate zone sismiche. In quest’ultimo caso si fa riferimento ad immobili destinati ad attività produttive di beni e servizi, commerciali, non commerciali, professionali e agricole.
Le spese considerate detraibili possono essere applicate non solo ad interventi strutturali antisismici e ad opere connesse, ma anche ai progetti per eseguirle, alle indagini e alle spese tecniche. È possibile portare in detrazione una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare divisibile in 5 rate annuali. Le detrazioni soggette a premio corrispondono al 50% per interventi locali, al 70% per il miglioramento di una classe a rischio e all’80% per l’efficientamento di due classi a rischio. Nel caso di parti condominiali, invece, le percentuali detraibili sono elevate rispettivamente al 75% e 85%.
Infine è possibile usufruire dell’agevolazione fiscale seguendo due modalità:
• la cessione del credito di imposta sismabonus all’impresa cui vengono affidati i lavori di intervento;
• lo sconto in fattura, ovvero lo sconto sul corrispettivo dovuto che viene anticipato (e successivamente recuperato) dalla ditta che ha eseguito i lavori.
La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato la misura fino al 31 dicembre 2024. La novità è l’obbligo di presentazione di un Visto di Conformità per tutti quei lavori detraibili che superano il tetto di spesa dei 10mila euro. Se, però, nel caso degli altri bonus edilizi il Visto di Conformità è obbligatorio quando si procede alla cessione del credito o allo sconto in fattura, nel caso del sismabonus è obbligatorio a prescindere dalla modalità di fruizione del credito.
Bonus Verde: detrazione per sistemazione aree verdi
Il bonus verde viene introdotto per la prima volta nel 2018 con la legge di Bilancio (articolo 1, comma 12 della Legge n. 205 del 2017), per poi essere prorogato di anno in anno con l’articolo 1 della Legge 145 del 2018 e, in ultimo con la Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234). L’agevolazione interessa alcune tipologie di lavori che riguardano la sistemazione a verde delle abitazioni, come ad esempio interventi su terrazzi o giardini, così come la messa a dimora di piante e alberi nelle aree scoperte di pertinenza.
La misura fiscale consente di usufruire di una detrazione Irpef del 36% su determinate tipologie di interventi rivolti alla creazione e/o sistemazione a verde di aree scoperte di un immobile. L’agevolazione, viene calcolata su un tetto massimo di spesa, che è pari a 5mila euro per ogni unità immobiliare. Quindi su una spesa di 5.000 euro è possibile detrarre 1.800 euro ad immobile, ripartiti in dieci quote annuali dello stesso importo. La scadenza del bonus, fissata inizialmente al 31 dicembre 2021, è slittata al 31 dicembre 2024, .
Se con il bonus ristrutturazioni gli interventi detraibili riguardano l’aspetto edile dell’immobile, è con il bonus verde che passano in primo piano gli interventi rivolti all’area verde delle abitazioni. La detrazione del 36% interessa sia lavori effettuati ex novo, sia opere e progetti per rinnovare le aree preesistenti.
L’agevolazione, inoltre, comprende anche le spese per i lavori di progettazione (solo se seguite dai conseguenti lavori) e di manutenzione. In quest’ultimo caso bisogna, però, specificare che la manutenzione agevolabile riguarda solamente i lavori connessi all’esecuzione di questi interventi.
Nello specifico è possibile usufruire del bonus verde per i seguenti lavori:
• fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere;
• riqualificazione di tappeti erbosi (esclusi quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro);
• realizzazione degli impianti di irrigazione (e conseguenti lavori di giardinaggio necessari al completamento dell’opera);
• lavori di restauro dei giardini (grandi potature, riqualificazione prati, realizzazione pozzi, ecc.);
• e recupero di giardini di interesse storico e artistico di pertinenza di immobili vincolati;
• realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
• progetti solo se seguiti dai conseguenti lavori.
Sono escluse dal bonus, invece, le spese per l’acquisto di strumenti specifici e quelle per la manutenzione ordinaria periodica che non è vincolata ad opere nuove o di rinnovo. Restano fuori anche i cosiddetti “lavori in economia”, come ad esempio la sistemazione di piante in vasi, a meno che l’operazione non rientri in un progetto innovativo di maggior importanza. Infine non è possibile godere della detrazione fiscale quando si tratta di lavori per la realizzazione di un giardino inerente alla costruzione di un immobile appaltato.
Come abbiamo già anticipato, l’agevolazione può essere utilizzata da tutti coloro che sostengono le spese dei lavori effettuati su un immobile che possiedono o detengono con un titolo idoneo. Si tratta non solo di proprietari dei singoli edifici ma anche di comodatari e di inquilini.
In sintesi la detrazione spetta a:
• nudi proprietari;
• titolari di un diritto reale di godimento sull’immobile oggetto di intervento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
• locatari (affittuari) o comodatari.

Bonus prima casa under 36
Nel 2024 del bonus prima casa under 36 rimarrà solo il nome: le agevolazioni per i giovani con Isee fino a 40mila euro non sono più in vigore dal primo gennaio scorso. La Legge di Bilancio non ha infatti prorogato le misure introdotte negli anni precedenti, che prevedevano l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, nonché il credito d’imposta per l’acquisto di un’immobile da adibire a prima casa. Le imposte da pagare saranno quindi le stesse di quelle previste per gli acquirenti over 36.
Ecco un riepilogo delle imposte:
• Imposta di registro: 2% (3% per gli immobili di lusso);
• Imposta ipotecaria: 2%;
• Imposta catastale: 1 euro per ogni 100 euro di rendita catastale.
Confermate invece le proroghe al 31 dicembre 2024 per la garanzia Consap all’80% per i mutui prima casa under 36 e per il correttivo al TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio).
Bonus barriere architettoniche
Dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, i contribuenti che effettuano interventi volti a superare ed eliminare le barriere architettoniche, possono chiedere una detrazione Irpef, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. È possibile scegliere tra la detrazione in dichiarazione, lo sconto in fattura o la cessione del credito. Il bonus copre il 75% delle spese sostenute fino a un massimo variabile da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio interessato.
Nel caso di delibere condominiali, per l’approvazione dei lavori è necessaria la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti 1/3 del valore millesimale dell’edificio. Questa agevolazione si aggiunge alla detrazione Irpef per la ristrutturazione edilizia dell’immobile e al Superbonus del 110% per gli interventi “trainati”, se eseguiti congiuntamente.
Le spese ammesse per le detrazioni includono ascensori, montacarichi, elevatori esterni, sostituzione di gradini con rampe e strumenti tecnologici per favorire la mobilità interna ed esterna delle persone con disabilità grave, mentre non si applica all’acquisto di beni mobili.
Sono agevolati gli interventi che rispettano i requisiti del decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 e gli interventi di automazione degli impianti. È possibile richiedere il Superbonus del 110% per interventi effettuati dal primo gennaio 2021 che favoriscono la mobilità delle persone con disabilità grave, se eseguiti con interventi di isolamento termico o sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.”

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6 Feb 2024