Nella Manovra Fiscale 2021 c’è una strana ma piacevole novità, il bonus idrico da 1.000 euro per la sostituzione di lavandini, rubinetti e docce. Previsto anche un credito d’imposta per l’acquisto di sistemi di filtraggio dell’acqua potabile.
Per favorire il risparmio di risorse idriche è riconosciuto un bonus di 1.000 euro alle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituiscono su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari
In particolare, l’agevolazione è riconosciuta per le spese sostenute per
È possibile utilizzare il bonus fino al 31 dicembre 2021.
L’agevolazione non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva ai fini dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
Le modalità per ottenere il bonus non sono ancora state definite; lo saranno probabilmente con un decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2021. Presumibilmente entro marzo 2021.
Per razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, la Manovra prevede un tax credit del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, e miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.
Possono accedere al credito d’imposta le persone fisiche e i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Le spese coperte dal tax credit sono fino a 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare o esercizio commerciale e a 5.000 euro per gli esercizi pubblici.
Sarà un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate a stabilire i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta.
Vincenzo Acunto, Amministratore Delegato, Unicasa Italia
L’aspetto di maggior interesse è la capacità di questi bonus di “trainare” all’aliquota massima del 110% gli interventi che sono svolti congiuntamente ad essi. La detrazione derivante è integralmente cedibile, anche a banche e istituzioni finanziarie, secondo una duplice modalità:
1. il fornitore garantisce uno sconto in fattura e fruisce della detrazione al 110% della somma che avrebbe dovuto incassare, potendo cedere la detrazione successivamente (anche a istituti di credito e a istituti finanziari);
2. il committente ottiene un credito di imposta pari al 110% della spesa sostenuta, e può cederlo direttamente al fornitore o alle banche.