da lastampa.it del 12.05.2014 di sandra riccio
Le famiglie fanno sempre più fatica a pagare le spese del condominio.
Ma quant’è la quota per il condominio? Secondo i dati Anammi, in media, ogni famiglia italiana deve affrontare una spesa di almeno 1.000 euro l’anno. Abbassare questa cifra si può. Molte famiglie hanno già iniziato da tempo la “spending review” del condominio. Il taglio più classico è sui costi per le pulizie degli spazi comuni o per la portineria. In cima ai tagli che danno davvero “soddisfazione” ci sono altre voci come quelle per l’energia e quelle per l’amministratore di condominio. Sotto gli 8 condomini non è necessario avere un amministratore e molte palazzine hanno iniziato a praticare il fai-da-te. Attenzione però agli errori che rischiano di diventare molto salati.
In questi ultimi anni si sono poi fatte largo anche nuove formule di spending review condominiale: c’è per esempio chi sfrutta le tecnologie di ultima generazione per dividere con gli altri condomini il costo della connessione a Internet. Uno scenario che in alcuni edifici di ultima generazione è già realtà. In alternativa si tratta di cercare sul mercato quei provider che riescono a fornire più banda all’edificio. Il risparmio sulla bolletta è notevole e può arrivare anche al 40% della somma annuale da pagare per la rete o per la telefonia fissa.
Il vero risparmio riguarda però l’immobile. L’efficientamento energetico attraverso giusti sistemi di isolamento o con sistemi di infissi più moderni può portare a un taglio dei costi del 30-35%. Anche riconsiderare il riscaldamento centralizzato per passare a una regolazione e una contabilizzazione autonoma porta a un taglio consistente di spesa che è superiore al 30% su una voce che rappresenta il 40% del bilancio annuo.